Per raggiungere l'obiettivo Promuovere la coesione e la Solidarietàsi riportano le azioni individuate collettivamente.
1. Revisione dell’anagrafe delle associazioni e creazione Tavoli di co-progettazione fra pubblico e associazionismo
2. Investimento sociale sulle abitazioni private
3. Nuovi progetti per alloggi in affitto:
per giovani coppie
per giovani single
per migranti
per Rom, Sinti e Camminanti
4. Promozione di social housing
5. La fame di case: Proposte innovative per utilizzare il patrimonio abitativo sia pubblico che privato
6. CITTADINANZA ATTIVA
Gli anziani spesso sono persone volenterose. L'esperienza dei Senior Civici dovrebbe essere potenziata dal Comune, perché la qualità della vita è in netto miglioramento e così anche l'aspettativa di vita si allunga nelle nostre società occidentali. Una vecchiaia sana passa anche attraverso la sensazione di avere ancora un'utilità per la propria società.
[Giuliana]
All'interno del programma Co-City immaginare associazioni o semplici cittadini, soprattutto anziani o semplici appassionati che abbiano la disponibilità di tempo per prendersi cura di porzioni di spazi verdi.
Per raggiungere l'obiettivo Promuovere la coesione e la Solidarietàsi riportano le azioni individuate collettivamente.
1. La promozione della salute: la città sana
2. Parco della Salute
Nell’ambito delle competenze della Città è necessario prevedere iniziative per la migliore accessibilità del luogo e per la convivenza con il territorio circostante
E’ necessario attivare tutte le capacità imprenditoriali attive nel campo e promuovere quello scambio fra Ricerca, Pratica medica, Sviluppo industriale che sta alla base dell’idea del Parco della Salute
3. Le case della salute: rinascita dei consultori (donne, minori, anziani…)
Per raggiungere l'obiettivo Mobilitare le Conoscenze si riportano le azioni individuate collettivamente.
1. RICONOSCIMENTO DEGLI SPAZI E DEI LUOGHI
Riconoscimento e protezione istituzionale per gli spazi di aggregazione culturale, specialmente nell’ambito degli investimenti per gli adeguamenti strutturali e per il Pubblico Spettacolo;
Sostegno per i luoghi che generano impatto socio-culturale sul territorio e attivazione di un dialogo con il Settore Urbanistica del Comune di Torino al fine di identificare un tavolo di co-progettazione strategica finalizzato alla valorizzazione delle geografie urbane tramite la Cultura Musicale;
Diminuzione della pressione fiscale diretta sull’attività commerciale degli enti culturali, ma soprattutto della pressione indiretta.
2. FORMAZIONE E ORIENTAMENTO PROFESSIONALE
Immaginiamo una Commissione Giovani composta da enti privati Profit e Non-Profit e Istituzioni Locali per instaurare dialoghi e co-progettare con i servizi sociali, job offices, Ied, iAd, Urban Lab, CPG, Università, Acceleratori e Incubatori d’impresa Conservatorio, Istituzioni Culturali Lirico-Sinfoniche, Accademie e Scuole, Associazioni Nazionali e Internazionali, Enti Pubblici Nazionali ed Internazionali, Dg Creatività Mibact, Fondazioni Bancarie, Enti Internazionali, ONU e Creative Europe in un unico grande progetto di sviluppo “Piano Giovani”, misto pubblico/privato con un budget quinquennale dedicato finalizzato alla formazione e orientamento professionale nell’ambito del settore musicale e culturale per i giovani; potenziamento per la progettazione Europea finalizzato alla identificazione dei partner strategici e alla partecipazione a bandi e misure di sostegno Europee (NextGenEU).
3. MARKETING 3E E FUNDRAISING:
Ridefinizione del rapporto diretto tra Cultura e Turismo, tra Musica e Marketing Territoriale. Istituzione di un coordinamento tra gli assessorati Cultura e Turismo, Commercio e Urbanistica e Fondazione per la Cultura per il fundraising culturale e la cooperazione con gli enti privati attivi sul territorio;
istituzione di un Patto sulla Mobilità Culturale tra la Città e GTT e l’Agenzia Per la Mobilità piemontese per implementare le linee e i servizi pubblici in funzione dell’offerta culturale e turistica mappandone i flussi.
4. MUSIC COMMISSION:
Istituzione di una Commissione Musica che sia rete tra i principali player musicali sul territorio finalizzata alla realizzazione di strategie trasversali per la Città grazie al lavoro permanente e la collaborazione tra enti privati e istituzioni che unisca intorno ad un unico tavolo di lavoro soggetti che appartengono a diversi settori dall’elettronica alla classica, alla lirica e l'opera, dalle accademie al conservatorio, alle imprese e gli enti non profit, sia nell’ambito del supporto alla produzione che alla distribuzione e promozione per disegnare una Torino delle contaminazioni musicali.
Per raggiungere l'obiettivo Progettare una città da abitare si riportano le azioni individuate collettivamente.
1. Applicare a Torino gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
L'ambiente non è un tema, non si tratta di proporre oppure no l'ambiente al fianco di trasporti, cultura, urbanistica. L'ambiente e la sostenibilità sono la pre-condizione per ogni altro aspetto. Quindi anche a Torino. La sfida di un'amministrazione davvero ambiziosa, innovativa, che guarda al futuro, al benessere (economico, sì) e alla salute dei propri cittadini sta proprio nel fissare l'ambiente come lente attraverso la quale leggere ogni altra politica. In un ambiente più sano, c'è meno povertà, c'è più lavoro, più sicurezza. Questo permetterebbe davvero di disegnare una Torino di avanguardia e attrattiva: di imprese (innovative), di studenti (la formazione sulle tematiche futuribili è la più interessante per chiunque nel mondo, ma che autoalimenta il futuro del luogo in cui la formazione si sviluppa), di cittadini. Produzione di energia solare e incentivi per farlo, trasformazione completa del trasporto pubblico, maggiore utilizzo degli spazi verdi per le attività quotidiane (punti di ricarica per pc e cellulari; arredamento adeguato/panche e tavoli) per attività di studio e 'open office', favorire economia circolare e riuso, creazione di botteghe della sostenibilità
[Franco]
2. Sfruttare il Programma 110% per gli edifici pubblici
3. La città dei quattro fiumi: valorizziamo l’acqua
4. La città dei grandi parchi: vivere la natura
5. La città dei giardini di quartiere: usciamo dalle nostre case
Per raggiungere l'obiettivo Progettare una città da abitare si riportano le azioni individuate collettivamente.
1. Individuare luoghi per l’uso temporaneo da parte delle imprese
3. Infrastrutture per la mobilità dolce
BiciPlan
Torino sarà un dei vertici di VEN.TO.: individuare un luogo che possa diventare il punto di partenza fisico di questa grande infrastruttura. Il luogo potrebbe essere in uno delle strutture inutilizzate del Parco Michelotti
Piste ciclabili protette
4. Definire una mappatura e una gerarchia tra le aree dismesse sia pubbliche che private.
Il vuoto non esiste: Per utilizzare al meglio le aree grandi o piccole che oggi sono dei “non luoghi” è necessario censirle e conoscerle
5. Azzerare il consumo di suolo:
Le nuove costruzioni possono nascere solo creando contemporaneamente nuove aree libere da cemento. Se si prevede la costruzione di nuovi edifici si deve contestualmente liberare dal cemento una eguale zona della Città (o della Città metropolitana)
Un tema che dovrebbe assurgere di primaria importanza è il consumo del suolo, un tema di grande problematicità ambientale. L'imperativo è consumare meno, molto meno, suolo.
[Alessandro]
6. Ripensare il nostro abitare dopo la pandemia
Modificare i regolamenti edilizi per costruire nuovi condomini a misura delle persone. Le nuove abitazioni devono prevedere aree comuni per la vita ordinaria: aree per il co-working, aree per il fitness e per la socialità, cortili e tetti verdi
7. Riqualificazioni sostenibili
Interventi di riqualificazione urbana in modo sostenibile, percorsi urbani verdi e giardini in aree dismesse di quartiere, cortili verdi e orti urbani su tetti, riqualificazione sostenibile di edifici, recupero dell'architettura industriale dismessa.
[Gianni]
8. Riconversione spazi verdi
A Torino si stima vivano oltre 90 mila cani. Esiste una necessità di migliorare le relazioni con gli animali domestici in città e questo può avvenire lavorando insieme a professionisti cinofili. I centri cinofili dove praticare anche attività sportive con il proprio cane si trovano nella seconda periferia. Perché non affidare in concessione a privati e/o associazioni le “bocciofile” in disuso al fine di facilitare questa necessità o valutare di ampliare e funzionalizzare nuove aree verdi per tale obiettivo?